Rigenerazione urbana, api e biodiversità. Parlano i protagonisti del progetto A.C.E.: Deafal ONG e CasciNet

In occasione della “Giornata di presentazione dei risultati del Progetto A.C.E.” a scuole e cittadinanza, nella cornice del bosco di Rogoredo, abbiamo avuto la possibilità di intervistare i rappresentanti di due dei partner progettuali: Paola Boriello (volontaria DEAFAL ONG) e Paolo Gorlini (Presidente di CASCINET, impresa sociale).

Ecco cosa ci hanno raccontato.

Nocetum: “Qual è stato il ruolo delle vostre organizzazioni nel progetto A.C.E?.”

Paola Borriello: “Partiamo da DEAFAL che, appunto, rappresento e che in questo progetto si è declinata principalmente nella formazione in ambito agronomico, nel piano agroforestale e ambientale di alcuni dei territori su cui A.C.E. lavora e, un altro macro-aspetto, può essere quello della mappatura sulla rete territoriale di aziende agricole. Partendo da quest’ultima, DEAFAL ha una caratteristica molto forte nell’aver a che fare con una grossa rete di aziende agricole, in realtà più che sul territorio specificatamente milanese o lombardo in tutta Italia e nel mondo, ma nello specifico segue aziende di tutta Italia. Questo ha permesso di sensibilizzare tutte le realtà agricole che fanno parte di questa rete anche per quanto riguarda A.C.E. Come? Sensibilizzando e divulgandone le azioni, cercando di aprire la possibilità anche di far parte di questo progetto, cercando di coinvolgere la cittadinanza nel prendervi parte in diversi modi, che vedremo pian piano. Quindi questi sono i macro-aspetti portati avanti da DEAFAL”.

N.: “Chiediamo la stessa cosa a Paolo Gorlini. Direi anche che stiamo capendo che c’è una realtà di tipo agricolo-economico dell’area sud di Milano che ai più è totalmente sconosciuta, vero Paolo?”

Paolo Gorlini: “Si tratta di un’area da scoprire. CasciNet sta operando innanzitutto per dare una prospettiva di quasi 10 ettari. Immaginiamo che 1 ettaro siano 10 mila metri quadri, vuol dire 10 per diecimila; quindi, un bel pezzetto di terra, possiamo dire, che si inserisce, peraltro, in una cornice più ampia. Se guardiamo dal satellite su GoogleMaps, vediamo che è proprio una delle porzioni più grandi, forse la più grande, che sta a sud di Milano, sulla quale si innesca poi quello che è il Parco Agricolo Sud, che in ambito europeo sia uno dei più grandi parchi periurbani che ci siano. Sui campi di CasciNet si porta avanti questo connubio, questo matrimonio, tra la dimensione ambientale e quella sociale; possiamo dire è un po’ il centro del progetto A.C.E. e il Bando Coltivare Valore, che ha promosso Fondazione Cariplo. Connubio tra dimensione ambientale e dimensione sociale, cosa vuol dire? Dimensione ambientale, quello che è la prospettiva di fondo, come dice lo stesso nome del progetto, è quella dell’agroecologia. Fatta questa premessa, la parte agroalimentare, agroecologia richiama il combinare in maniera oculata e intelligente la dimensione produttiva dell’agricoltura con quella di attenzione all’ecosistema (la dimensione ecologica), e da qui nasce l’agroecologia. Ovvero è ripensare un certo modo di fare agricoltura, che ha sicuramente come costo ambientale quello di un fortissimo impoverimento sia della biodiversità, e quindi della capacità di resilienza che ha un territorio, un ecosistema, sia della fertilità del terreno”.

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