Il progetto A.C.E. e i cittadini: quali benefici? La riqualificazione del Bosco di Rogoredo a Milano Sud

Dalla parte dei cittadini “come e che cosa”? È questo l’aspetto del progetto A.C.E. (Agroecologia ed Economia Circolare per una nuova Milano sud) che abbiamo voluto approfondire nella seconda parte della conversazione con Paola Borriello (volontaria DEAFAL ONG) e Paolo Gorlini (Presidente di CASCINET, impresa sociale) che abbiamo intervistato per il nostro canale YouTube.

Nocetum: “Grazie per questo primo inquadramento molto importante e molto interessante, soprattutto per chi non è ancora informato su queste realtà che voi state raccontandoci. Adesso però andiamo ancora di più dalla parte del cittadino. Quali sono i benefici che, dal punto di vista delle cosiddette ‘persone comuni’, ci dà il progetto ACE nella sua attuazione, diciamo anche nel suo completamento che è ormai prossimo…”.

Paola Borriello: “Ci sono sicuramente diversi riscontri che questo progetto ha (e ha voluto fortemente avere) per la cittadinanza. Oggi, per esempio, siamo in una giornata di visite guidate, organizzate per le scuole, e questo già mi sembra un ottimo punto di partenza per darvi un esempio di quello che può essere aprire un posto che può essere il Bosco di Rogoredo, oggetto del progetto, alla cittadinanza. Un bosco che è rinomato per altro, per degenero…”.

Nocetum: “Per situazioni diciamo che sicuramente hanno coinvolto la cronaca. Tutti i cittadini milanesi ne hanno sentito parlare…”.

PB: “È uno dei parchi più grandi del nord d’Italia, che ha subito una grossa trasformazione anche grazie a uno dei partner del progetto, e grazie al progetto.

Fondamentale, ottimo, che sia aperto alla cittadinanza. Questo è uno degli esempi.

Qua all’interno del bosco questa stamattina, per esempio, sono state portate avanti delle visite per le scuole che sono venute a vedere l’apiario, portate avanti da NOCETUM, gestite da NOCETUM e avviate anche grazie al progetto A.C.E.

È stata fatta una visita naturalistica grazie a un altro collaboratore del progetto.

Quindi ci sono tante realtà al di là del progetto. Il progetto vuole solo mettere insieme tante specificità di associazioni che lavorano da anni in questa direzione e che col progetto possono essersi unite per darsi anche man forte, per rafforzarsi e per valorizzare quello che, in realtà, fanno quotidianamente.

Può esserci un altro esempio: mi viene in mente l’inserimento lavorativo anche delle persone magari più fragili e svantaggiate che sono state formate per poi lavorare a contatto con queste associazioni e portare avanti discorsi improntanti sulla riforestazione, l’agroecologia, sull’economia circolare, sull’accorciamento della filiera agroalimentare...”.

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